Come installare la caldaia

ariston | Aggiornato il: 7 giugno 2024

Caldaie a condensazione: come funzionano?

 

Le caldaie sono una delle tecnologie più in uso nelle case dalle famiglie italiane sia per il riscaldamento che per la produzione di acqua calda sanitaria. Negli ultimi tempi, le caldaie a condensazione stanno sostituendo le vecchie caldaie tradizionali, in quanto garanzia di rendimenti più elevati e quindi sinonimo di risparmio di costi.
Ma come funzionano? Questo tipo di caldaia sfrutta il principio della condensazione, recuperando calore che nelle caldaie tradizionali viene disperso all'esterno. I fumi di scarico in una caldaia a condensazione sono più freddi (e quindi anche meno inquinanti) perché il calore è stato ceduto all'acqua d'impianto di riscaldamento. E' possibile aumentare ancora di più il rendimento abbinando una corretta termoregolazione modulante o integrazione con il solare termico.



Come si effettua l'installazione della caldaia?


Prima di tutto, bisogna sapere che il montaggio di una caldaie a condensazione presenta elementi di differenza rispetto a quello di una caldaia tradizionale. Facciamo riferimento alla prima in quanto particolarmente adatta a ridurre le emissioni nocive e il consumo energetico: un'operazione del genere deve essere effettuata da personale tecnico qualificato, dal momento che è necessario seguire un protocollo di sicurezza. Inoltre, secondo la normativa vigente, è obbligatorio che l'assistenza specializzata effettui periodicamente dei controlli all'impianto.

L'installazione della caldaia può essere realizzata da esterno o da interno. Per procedere con l'installazione, è necessario smontare la vecchia caldaia e isolare le tubazioni che non saranno coinvolte dalle operazioni di lavaggio. Bisogna tenere in considerazione, però, che l'installazione da esterno necessita di una predisposizione della struttura che sia in grado di reggere condizioni atmosferiche potenzialmente avverse.

Per quanto riguarda la gestione dei fumi di scarico, nel caso della caldaia a condensazione è possibile optare per tre diverse possibilità: la canna fumaria, lo scarico a tetto e lo scarico laterale a parete.


Per la prima possibilità, è necessario ricordarsi di effettuare operazioni di pulizia alla canna fumaria, il più classico tra gli accessori previsti per lo scarico dei fumi di combustione verso l'esterno. Quando s'installa una caldaia a condensazione in una struttura condominiale, generalmente si utilizza un'unica canna fumaria, comune a più condomini e bisogna verificare che tale canna fumaria sia predisposta per l'installazione di una caldaia a condensazione.


La seconda soluzione, quella dello scarico a tetto, si utilizza in assenza di canna fumaria, con la sostanziale differenza che, in questo caso, le tubature non sono condivise con le altre utenze.


La terza possibilità, quello dello scarico a parete, è adottata solo in situazioni particolari, previste dalla legge, perché normalmente è vietata. Il riferimento normativo è il DLgs 102 del 4 Luglio 2014 e s.m.i. che conferma l'obbligo per tutti gli impianti di essere collegati ad appositi camini o canne fumarie con sbocco sopra il tetto dell'edificio, ma prevede anche alcune specifiche casistiche in cui è possibile scaricare a parete. Per rientrare nei casi in cui è possibile scaricare a parete, oltre a dover avere delle specifiche condizioni dello scarico fumi esistente, si deve scegliere idonei generatori che in alcuni casi debbono avere classe NOx 5.