COME PULIRE LA CALDAIA DAL CALCARE: GUIDA AI FILTRI ANTICALCARE

Ariston Italia | Aggiornato il: 19 aprile 2024

La pulizia della caldaia dal calcare e l’uso dei filtri anticalcare


Il calcare può rappresentare un problema molto serio per la caldaia, riducendone l’efficienza e le prestazioni oltre a corroderne le componenti interne e le tubazioni. Questo fenomeno naturale, dovuto alla durezza dell’acqua, non va mai sottovalutato, per questo motivo è importante pulire la caldaia dal calcare e valutare l’installazione di un apposito filtro anticalcare, per proteggere l’impianto nel tempo e ottimizzarne il funzionamento.




Cos’è il calcare e perché si forma nella caldaia


Qualsiasi modello di caldaia, sia quelle a gas o elettriche, tradizionali o a condensazione, presentano al loro interno due circuiti contenenti acqua, uno idraulico l’altro destinato al riscaldamento. Bruciando il gas, oppure tramite la cessione di calore attraverso l’effetto Joule dalla corrente elettrica, viene aumentata la temperatura dell’acqua che va a circolare nell’impianto di riscaldamento, garantendo una temperatura ottimale nell’abitazione. Nel corso del tempo la durezza dell’acqua causa la formazione del calcare, in quanto durante il processo di riscaldamento termico del fluido alcune sostanze minerali si depositano sul rivestimento di giunti e condutture, tra cui magnesio e ioni di calcio. Per conoscere la durezza dell’acqua (viene espressa in gradi francesi) è possibile acquistare un apposito kit, con il quale ottenere un valore indicativo grazie all’azione di un reagente interno.

Altrimenti informazioni sulla durezza dell’acqua sono presenti anche nella bolletta, infatti i fornitori sono tenuti a riportare questi parametri insieme ad altri dati e indicazioni utili per il consumatore. Ad ogni modo, più l’acqua è dura maggiore sarà la formazione del calcare, con sedimentazioni elevate e incrostazioni su tutte le superfici che sono a contatto con il liquido, quindi non solo la caldaia ma anche elettrodomestici, scarichi e rubinetti.


Quali rischi provoca il calcare nella caldaia?



Come abbiamo visto la presenza di calcare nella caldaia è un fenomeno del tutto normale, con una quantità più o meno elevata determinata principalmente dalla durezza dell’acqua. Nel tempo, se la caldaia non viene pulita regolarmente e in modo efficace, i depositi di calcare possono causare diversi problemi all’impianto, perciò è opportuno non sottovalutare le incrostazioni e adottare le giuste soluzioni per arginare tale fenomeno. In particolare, i sedimenti dovuti al calcare possono causare l’usura delle superfici, agendo in modo più aggressivo sui punti più deboli ed esposti al calore e alle alte temperature, fino alla completa corrosione delle tubature. Questo processo può essere accelerato dall’anidride carbonica, generata come reazione chimica dovuta alle temperature elevate e alla durezza dell’acqua, per questo motivo l’impianto deve essere sempre monitorato e configurato in maniera ottimale.

Inoltre, una presenza eccessiva di calcare all’interno dei condotti dell’acqua della caldaia, può comportare un aumento dei consumi energetici e una diminuzione delle prestazioni, con il rischio di ritrovarsi con una bolletta più cara a fronte di performance più basse del sistema. Per evitare la perdita di efficienza energetica, proteggendo l’impianto dal rischio di rotture e guasti, è importante pulire la caldaia dal calcare e preservarla dalla formazione di queste incrostazioni.


Come pulire la caldaia dal calcare



Per pulire la caldaia dal calcare è consigliabile rivolgersi sempre a dei professionisti esperti, per evitare qualsiasi tipo di danneggiamento dell’impianto e scegliere il modo migliore per intervenire in maniera corretta. Il metodo di pulizia, infatti, va studiato dopo un’attenta analisi della situazione, per capire quale opzione possa essere più efficace in base al problema riscontrato nella caldaia. Una delle possibilità è un lavaggio chimico, una procedura che permette di eliminare le incrostazioni dovute al calcare, rimuovendo i sedimenti e le incrostazioni immettendo nel circuito dei particolari composti chimici. Dopodiché bisogna effettuare un checkup completo dei componenti della caldaia, per controllare la presenza di eventuali danni a elementi come il bruciatore, lo scambiatore, le tubazioni e i raccordi.

Un altro sistema per togliere i depositi di calcare dalla caldaia consiste nell’installare un dosatore di polifosfato, un dispositivo in grado di usare i sali di sodio per eliminare alcuni minerali dall’acqua come il magnesio e il calcio. Questa soluzione consente di addolcire l’acqua della caldaia, diminuendone la durezza per ottimizzare le prestazioni e tutelare l’impianto nel lungo termine.


Come proteggere la caldaia dal calcare con i filtri anticalcare



Il lavaggio chimico è un’operazione piuttosto invasiva, inoltre non è consigliabile ripeterla troppo spesso, sia per una questione di costi sia per non compromettere l’integrità dei componenti più delicati della caldaia. Per prevenire la formazione di sedimenti e incrostazioni è possibile installare un filtro anticalcare, un dispositivo che trattiene le particelle e le impurità presenti nell’acqua per salvaguardare la caldaia. In commercio si possono trovare vari modelli di filtro anticalcare, tra cui quelli con dosatore a gel, un composto che evita la solidificazione del magnesio e degli ioni di calcio per contrastare la formazione delle incrostazioni, mantenendoli allo stato liquido per diminuire il fenomeno di corrosione. In alternativa sono disponibili i filtri anticalcare magnetici, una soluzione più ecologica in quanto sfrutta il magnetismo per catturare queste sostanze e filtrare l’acqua in ingresso nella caldaia.

Il prezzo di un filtro anticalcare dipende da alcuni aspetti, come le caratteristiche tecniche, il modello e la qualità del prodotto, con un costo piuttosto contenuto che può andare da 20 a 50 euro circa, con una spesa più elevata per i dosatori di polifosfati e più economica per i filtri anticalcare magnetici. Questi dispositivi assicurano numerosi vantaggi, infatti consentono di risparmiare sui consumi energetici, migliorano le prestazioni della caldaia e la preservano nel tempo.


Calcare nella caldaia: l’importanza della prevenzione



La pulizia della caldaia è un’operazione non inclusa all’interno della manutenzione ordinaria, quindi rappresenta una spesa extra poiché si tratta di un intervento straordinario. Il lavaggio della caldaia può aiutare a rimuovere le incrostazioni, tuttavia non è ripetibile con una frequenza elevata in quanto può causare danni ad alcuni componenti, come lo scambiatore o il bruciatore. L’approccio migliore consiste nell’evitare la formazione di sedimenti riducendo il calcare, installando dei filtri anticalcare fin da subito con il montaggio della caldaia o la sostituzione del vecchio modello. In questo modo è possibile proteggere l’impianto, diminuire i costi di manutenzione e aumentare il rendimento del sistema di riscaldamento, per una maggiore efficienza energetica.

Ovviamente ogni impianto richiede una soluzione dedicata, in quanto l’intervento è vincolato ad alcuni aspetti come la durezza dell’acqua, il tipo di caldaia e se l’impianto viene utilizzato solo per il riscaldamento oppure anche per la produzione di acqua calda sanitaria. Il calcare può rappresentare un problema più grave in alcune zone, in base alla durezza dell’acqua, perciò è raccomandabile richiedere sempre un sopralluogo da parte di un tecnico qualificato.