Come funziona il Superbonus 110% sulle seconde case

Ariston Italia | Aggiornato il: 23 novembre 2021

Il Superbonus 110% sulle seconde case è un’agevolazione per la riqualificazione energetica degli immobili, con la possibilità di ottenere un contributo importante per gli interventi che consentono di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio. Come previsto dal testo ufficiale del Decreto Rilancio (D.L. 19 maggio 2020 n.34), il contributo spetta anche ai lavori effettuati nelle parti comuni degli edifici e nelle seconde abitazioni, e può essere usufruito sotto forma di detrazione dall’imposta o, in alternativa, sotto forma di sconto in fattura praticato dal fornitore dei beni e servizi necessari alla realizzazione dell’opera, o sotto forma di cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

In questo modo, chi possiede un altro immobile oltre a quello principale può beneficiare del SuperBonus 110% sulle seconde case, per effettuare interventi edili importanti ottenendo un risparmio considerevole. Con l’Ecobonus ordinario lo sgravio fiscale può essere del  50% o del  65%, tuttavia con lavori che aumentano l’efficienza dell’edificio di almeno due classi energetiche è possibile arrivare fino a una detrazione d’imposta del 110%, realizzando così l’intervento coperto dal Superbonus in modo completamente gratuito.

 

 

Ecobonus seconde case: quali sono gli immobili ammessi?

Come indicato nel Decreto Rilancio, le agevolazioni fiscali con detrazione al 110% per gli interventi edilizi sulle  seconde case, sono usufruibili per gli immobili ad uso residenziale; sono tuttavia esclusi dal Superbonus 110% gli immobili appartenenti alle seguenti categorie catastali:

  • abitazioni signorili (A/1)
  • abitazioni in ville (A/8)
  • castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici (A/9)

Per gli immobili che fanno parte di queste categorie catastali non è possibile usufruire del Bonus 110 sulle seconde case, mentre possono accedere tutte le altre tipologie di edifici ad uso abitativo, come villette unifamiliari non di lusso, appartamenti e abitazioni non signorili.

Il Superbonus 110% si applica anche sulle parti comuni degli edifici, un aspetto che rende più ampia l’accessibilità all’agevolazione fiscale in esame. Infatti, con riferimento alla possibilità di usufruire dell’agevolazione sulle parti comuni di un condominio, il beneficiario non soggiace al limite delle due unità immobiliari; può pertanto usufruire del SuperBonus per le spese sostenute per gli interventi realizzati sulle parti comuni del condominio che danno diritto all'agevolazione con riferimento ai costi imputati a ciascun condomino, indipendentemente dal numero delle unità immobiliari possedute all’interno del condominio.

Tra i soggetti che possono usufruire del Superbonus 110%, la categoria più ampia è sicuramente rappresentata dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio dell’attività  di impresa, arti e professioni, proprietarie dell’immobile oggetto dell’intervento o che lo possiedono o lo detengono attraverso un idoneo titolo. Rientrano nei lavori agevolabili con il superbonus 110%, gli interventi effettuati dal primo luglio 2020 fino al 30 giugno 2022, considerando come riferimento non la data della fattura ma quella relativa al pagamento. Ulteriori sei mesi di tempo (quindi 31.12.2022) sono concessi alle spese sostenute per lavori condominiali se alla data del 30 giugno 2022 è stato realizzato almeno  il 60% dell’intervento complessivo.



Gli interventi coperti dalle agevolazioni per la ristrutturazione della seconda casa 2021

I lavori che possono beneficiare del superbonus 110% per le seconde case sono numerosi, tuttavia gli immobili devono essere già esistenti (le agevolazioni non si applicano alle nuove costruzioni), inoltre gli impianti per la climatizzazione oggetto dell’intervento di sostituzione, devono essere presenti e funzionanti o attivabili.


Isolamento termico

Uno degli interventi coperti dal SuperBonus 110% per le seconde case è rappresentato dai lavori  di  ristrutturazione finalizzati al miglioramento dell’isolamento termico, purché gli interventi vengano eseguiti sulle superfici orizzontali, verticali e inclinate su un’area di almeno il 25% dell’involucro totale dell’edificio. In questo caso la spesa massima valida per la detrazione può andare da 30 a 50 mila euro a seconda delle tipologia dell’edificio.


Sostituzione di impianti per la climatizzazione invernale

Con il SuperBonus 110% è possibile ricevere le agevolazioni per la sostituzione degli impianti per la climatizzazione invernale nelle seconde abitazioni, installando al loro posto sistemi ad alta efficienza per il riscaldamento domestico, il raffrescamento e la fornitura di acqua calda sanitaria. L’importo massimo sul quale applicare la detrazione (usufruibile anche sotto forma di sconto in fattura o attraverso la cessione del credito a terzi), può arrivare fino a 30 mila euro.

Per quanto riguarda le tipologie di impianti agevolabili ci sono:

  • caldaie a condensazione di classe A o superiore;
  • pompa di calore ad alta efficienza;
  • sistemi ibridi con pompa di calore e caldaia a condensazione;
  • impianti solari termici;
  • sistemi di microgenerazione che garantiscono un risparmio energetico di almeno il 20%.

 

Altri interventi compatibili con il Superbonus 110%

Realizzando, nelle seconde case, uno degli interventi sopra descritti definiti dalla normativa  come trainanti (quali l’intervento  di ottimizzazione dell’isolamento termico o quello della sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale), è possibile  estendere l’agevolazione del 110%, anche ad ulteriori interventi edili, che normalmente sconterebbero una detrazione più bassa, purché eseguiti congiuntamente a quelli trainanti e tali da assicurare nel loro complesso il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio: si aumenta in questo modo  il vantaggio economico complessivo ottenibile.

Questi ulteriori interventi (definiti trainati), se eseguiti congiuntamente a quelli trainanti sfruttano, anch’essi, la detrazione del 110%:

  • lavori di efficientamento energetico;
  • installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici;
  • installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo;
  • eliminazione delle barriere architettoniche.

In questo modo, ad esempio, è possibile cambiare il vecchio impianto a gas per il riscaldamento con un sistema ibrido o una pompa di calore, beneficiando delle agevolazioni potenziate anche sull’installazione dell’impianto fotovoltaico. Ciò consente di ottimizzare l’efficienza energetica alimentando la pompa di calore con l’energia solare, riducendo in modo considerevole i consumi di energia e le emissioni inquinanti, per un sistema 100% green sul quale ricevere una detrazione fino al 110% convertibile anche in sconto in fattura o in credito d’imposta cedibile a terzi.

Vuoi saperne di più sulle detrazioni e sulla possibilità di ottenere uno sconto immediato in fattura? clicca qui per ulteriori approfondimenti.