Quanto consuma un deumidificatore?
Nelle calde giornate estive, il deumidificatore rappresenta un ottimo alleato per ridurre l'umidità presente in casa, portandola a un livello ottimale, generalmente compreso tra il 40 e il 50%. Oltre a far percepire una temperatura più alta di quella reale, un elevato tasso di umidità, contribuisce alla formazione di muffe, dannose per la salute (specialmente quella dei bambini), e all'emergere di dolori reumatici e problemi respiratori. Questo strumento riesce a catturare il vapore acqueo presente nell'aria, immagazzinandolo sotto forma di acqua in una vaschetta, che andrà di volta in volta svuotata. Proprio in virtù della sua indiscutibile utilità, è importante conoscere quanto consuma un deumidificatore, in modo da ottimizzarne il suo impiego.
Come funzionano i deumidificatori?
Partiamo subito col dire che i deumidificatori sono normalmente degli elettrodomestici di potenza relativamente moderata, in particolar modo se confrontati con i condizionatori (anche quando per questi è utilizzata semplicemente la funzione di deumidificazione). Essendo presenti sul mercato diversi modelli, i deumidificatori presentano una potenza massima assorbita diversa; possiamo comunque affermare che, per un deumidificatore di piccole dimensioni, essa si aggira sui 300-350 W. Inoltre, il deumidificatore non viene utilizzato in modo continuo: dopo aver raggiunto il livello di umidità da voi impostato nell'ambiente in cui si trova, la maggior parte dei modelli sono ottimizzati per accendersi solo quando è necessario, il che permette dei risparmi nel consumo.
Quanto consuma un deumidificatore?
Per misurarlo ci si può servire di un wattmetro, uno strumento di dimensioni ridotte da inserire in una presa elettrica. Collegato al deumidificatore potrà fornire non solo la potenza istantanea, ma anche i kWh assorbiti nel periodo di tempo da considerare. Inoltre, è possibile calcolare anche la spesa associata a quei consumi, semplicemente immettendo il dato relativo al costo per kWh dell'elettricità presente in bolletta.
Confrontato con altri elettrodomestici, il deumidificatore non presenta consumi di energia particolarmente elevati, soprattutto prendendo in considerazione quelli di ultima generazione, caratterizzati da un'elevata efficienza energetica. Tuttavia, come già anticipato, non è essenziale (e non è nemmeno consigliato) che il deumidificatore stia acceso per tutto il giorno. Vero è che, una volta acquistato il deumidificatore, potrebbe essere necessario lasciarlo acceso 24 ore su 24 nei primissimi giorni, per rimuovere tutta l'umidità in eccesso che si era formata nel tempo. In seguito, sarà possibile impostare l'accensione del deumidificatore ad ore alterne o in base al tasso di umidità presente in casa (o in ufficio). Per tale ragione, è evidente che il consumo energetico di un deumidificatore dipenda dal numero di ore giornaliere che rimane in funzione. Per stimare i consumi di energia elettrica di questo elettrodomestico senza utilizzare uno strumento apposito per misurarli, possiamo considerare che l'unità principale per calcolare quanto consuma è il kWh, che corrisponde circa a poco più di tre ore di lavoro di un deumidificatore con una potenza di 300 W. Infatti, 300 W per 3 ore corrispondono a 0,9 kWh. Non va dimenticato che esistono modelli portatili di deumidificatore, che ne permettono facilmente lo spostamento da una stanza all'altra della casa in relazione alle necessità del momento.